Scimmia
AR 573
Numero
Inventario
![cat 33 AR 573 scimmia AC.jpg](https://static.wixstatic.com/media/24fa40_56b3702642ad45699b42635d78bec94c~mv2.jpg/v1/fill/w_217,h_292,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/cat%2033%20AR%20573%20scimmia%20AC.jpg)
Naviga il modello 3D
SCHEDA TECNICA
Luogo di rinvenimento:
![mappa 1 copia._ottimizzata web.png](https://static.wixstatic.com/media/24fa40_b567d2433ae64f57a4512cecd380531a~mv2.png/v1/crop/x_0,y_19,w_4383,h_2417/fill/w_465,h_257,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/mappa%201%20copia__ottimizzata%20web.png)
Sconosciuto.
Misure: h cm 4,5; l cm 3.
Materiale: terracotta marrone a impasto fine con abbondanti inclusi di mica dorata fine.
Descrizione: statuetta di scimmia di cui restano la testa e parte del corpo, con l’arto anteriore destro; originariamente bivalve, ne sopravvive solo la valva anteriore. Tracce di colore arancione sulla nuca. I bulbi oculari e il naso sono a rilievo; mentre a incisione, per quanto non particolarmente profonda, sono resi alcuni tratti del muso, così come le sopracciglia, il pelame dell’arto destro e del corpo, e una linea orizzontale, che taglia a metà la fronte, a indicare probabilmente l’estremità del mantello o velo che copre la testa e scende sulle spalle. L’animale sembra in atteggiamento umano, proprio per la presenza del mantello, ma lo stato di conservazione non permette di stabilire in quale posizione fosse, e se tenesse in mano qualcosa.
Numerose sono le statuette, fittili o in altri materiali, che rappresentano i babbuini, animali legati al dio Thot; tuttavia, il nostro caso parrebbe più ascrivibile alla categoria delle scimmie con atteggiamento umano, come la scimmietta-banchiere. G. Nachtergael, che ha dettagliatamente analizzato questo tipo di iconografia, vi vede la parodia animale di un’attività umana; in particolare, la furbizia e il latrocinio, che nella tradizione greca sono i tratti distintivi della scimmia, sono attribuiti anche al banchiere, figura malvista da saggi e comici; tuttavia, Nachtergael non esclude che questo tipo di raffigurazione potesse essere riferito, piuttosto, a una scimmietta ammaestrata protagonista in un circo o in un mimo (Nachtergael, La caricature d’un banquier).
![DuXVQNEW4AACIyR_edited.png](https://static.wixstatic.com/media/24fa40_74a76b783a6c4e7dbdd94df36acef16a~mv2.png/v1/crop/x_195,y_2,w_201,h_797/fill/w_101,h_400,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/DuXVQNEW4AACIyR_edited.png)
Approfondimento generale
Varie specie di primati fanno parte della fauna egiziana fin dai tempi più antichi, ma esse risultano già estinte in età faraonica (per alcuni nella fase più antica, se non addirittura alla fine dell’età preistorica; per altri nel Medio Regno). Da allora l’animale viene importato in Egitto secondo due rotte principali: una da Sud (Nubia e Sudan), e l’altra dall’Africa Occidentale (a partire dall’età tolemaica).
L’animale è fondamentalmente legato al dio Thot, la divinità del sapere e della conoscenza,di cui è una delle ipostasi: i due principali centri religiosi che hanno restituito numerose mummie di babbuini sono le catacombe di Tuna El-Gebel, presso Hermoupolis (il dio Hermes rappresenta l’identificazione greca di Thot) e Saqqarautilizzate fin dall’età faraonica, ma sfruttate anche nel periodo greco-romano., Dalle analisi è risultato che gli animali appartenevano a razze diverse, e che la loro morte avveniva in età giovane, ed era dovuta a condizioni di cattività piuttosto difficili, al chiuso e probabilmente in luoghi angusti.
Approfondimento Papirologico
Proprio a supporto di un possibile riferimento a giochi o manifestazioni pubbliche per statuette di questo genere, potrebbero intervenire alcune occorrenze papirologiche: infatti, sappiamo che, durante i giochi del circo, fra una gara e l’altra (di corse o di atleti), c’erano programmi di intrattenimento, piccole performances di danze, canti, mimi, spettacoli circensi ecc., comprese anche ‘esposizioni’ di animali probabilmente addestrati.
P.Oxy. XXXIV 2707, 8 (VI sec. d.C.) cita (uno spettacolo di) gazzelle e cani, nell’intervallo fra due gare coi carri; un altro frammento da Ossirinco, P.Oxy. XXVII 2470, databile al III sec. d.C., presenta un bel disegno che, pur incompleto, sembra mostrare l’esercizio di un atleta nell’atto di saltare sopra un orso (in movimento verso di lui?) per poi centrare un cerchio (forse una ghirlanda?).
Perché, allora, non pensare che una statuetta potesse rappresentare uno scherzoso sketch, fissando il momento in cui la scimmietta, non a caso, “scimmiotta” qualche atteggiamento umano?