top of page
Cavallo

AR 817

Numero 
Inventario

cat 28 AR 817 cavallo AC.png

Naviga il modello 3D

SCHEDA TECNICA

Luogo di rinvenimento:

mappa 1 copia._ottimizzata web.png

-

Misure: h cm 6,2; l cm 6,8

Materiale: terracotta marrone, con nucleo grigio, con frequenti inclusi calcarei fini e abbondanti inclusi di mica dorata fine.

Descrizione: testa di statuetta di cavallo formata da due valve entrambe lavorate. Restano solo la testa e il collo (forse comple- to?) formati da un unico pezzo; un profondo solco separa la testa dal resto del corpo. Sono visibili occhi e narici resi a incisione; in evidenza l’orecchio, mentre sembra non delineata la criniera. Sul muso forse tracce della museruola. Dato lo stato frammentario non è possibile dire se il cavallo fosse ritto o accucciato, se da solo o montato da una divinità (come Arpocrate, Bes, Eros, Horus) oppure da cavalieri umani, come, ad esempio, un soldato.

Confronti: Dunand, Catalogue des terres cuites, p. 284, nr. 848; p. 285, nr. 851; Török, Hellenistic and Roman Terracottas, p. 170, nr. 271 (Tav. CXLIV); Boutan- tin, Terres cuites, p. 214, nr. 63; p. 216, nr. 70.

Approfondimento

Animale utilizzato già in età faraonica, certamente dal Nuovo Regno, sebbene fosse noto già nel Secondo Periodo Intermedio, quando molto probabilmente fu introdotto in Egitto dagli Hyksos, il cavallo in età tolemaica conosce una bella diffusione, anche se spesso questo tipo di animale veniva importato.

È utilizzato soprattutto in ambito militare, e, certamente, come animale da trasporto di merci e umani, anche se molto più frequentemente del cavallo venivano impiegati l’asino per i tragitti più brevi, e il dromedario per le distanze più lunghe.

Come per molte delle statuette che riproducono vari tipi di animali, anche per i ‘cavallini’ le funzioni di uso potevano essere essenzialmente tre: religiosa, decorativa, oppure potevano essere usati come veri e propri giocattoli. Di quest’ultima funzione una chiara conferma ci viene dagli esemplari in legno, fra i quali compare anche il cavallino su ruote appartenente alla collezione dell’Istituto, proveniente da Antinoe:

cfr. da ultimo, S. Russo (ed.), Santa Caterina d’Egitto. L’Egitto di Santa Caterina, Firenze 2017, n. 27, p. 75.

rif1.PNG.png
rif3.png

Frammento di decorazione parietale dalla tomba di Nebamon, Nuovo Regno, XVIII dinastia; British Museum, BM EA37982

rif1.PNG.png
rif2.png

Approfondimento Papirologico 

La documentazione papirologica ce lo mostra come animale spesso costoso, indice del prestigio sociale di chi ne possedeva uno. 

Il suo prezzo poteva variare in modo considerevole, in particolare se si trattava di esemplari importati. 

Interessante, per questo aspetto, è un frammento della collezione fiorentina, PSI VI 729, datato al 77 d.C.: si tratta di un contratto latino in scrittura corsiva, nel quale un cavaliere con il tipico triplice nome latino, compra da un centurione, anch’egli di origine latina, un cavallo nero cappadoce, razza ben rinomata nell’antichità, all’esorbitante prezzo di 700 denari, corrispondenti a ben 2800 dracme (moneta usata in Egitto): si noti che in età più o meno contemporanea, il cavallo di un soldato ha il valore di 200 dracme (SB XVIII 13303); cfr. H.-J. Drexhage, Preise, Mieten/Pachten, Kosten und Löhne im römischen Ägypten bis zum Regierungsantritt Diokletians. (Vorarbeiten zu einer Wirtschaftsgeschichte des römischen Ägypten. I.), St. Katharinen 1991, pp. 296-301. 

Curiosamente alcune lettere su papiro mostrano contesti privati nei quali al cavallo sono riservate cure e attenzioni particolari e l’animale stesso viene trattato con tutto l’affetto che si può riservare a un membro della famiglia. In P.Oxy.  XIV 1772, della fine del III secolo d.C., il mittente Dionisius manda i propri saluti a i membri della famiglia del destinatario: tra questi è presente anche il cavallo, a dimostrazione del fatto che l’animale ne era parte integrante!

PSI VI 729 r.jpg

BIBLIOGRAFIA

F. Dunand, Catalogue des terres cuites gréco-romaines d’Égypte. Musée du Louvre. Département des antiquités égyptiennes, Paris 1990, nn. 848, p. 284; 851, p. 285

L. Török, Hellenistic and Roman Terracottas from Egypt, Roma 1995, n. 271, p. 170, Pl. CXLIV; C. Boutantin, Terres cuites et culte domestique. Bestiaire de l’Égypte gréco-romaine, Leiden - Boston 2014 [RGRW 179], nn. 63, p. 214 (e 70, p. 216, almeno secondo il disegno tracciato)

H.-J. Drexhage, Preise, Mieten/Pachten, Kosten und Löhne im römischen Ägypten bis zum Regierungsantritt Diokletians. (Vorarbeiten zu einer Wirtschaftsgeschichte des römischen Ägypten. I.), St. Katharinen 1991, pp. 296-301

S. Russo (ed.), Santa Caterina d’Egitto. L’Egitto di Santa Caterina, Firenze 2017, n. 27, p. 75.

bottom of page