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Ansa d’anfora
di hierokles

AR 2

Numero 
Inventario

cat 10 AR 2 ansa AC.jpg

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SCHEDA TECNICA

Luogo di rinvenimento:

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ambiente 18, (30/01/1965)

Misure: 11,5 x 6,7 x 5,7 cm; diametro ansa: 3,8 cm. Dimensioni del timbro: 3,7 x 1,3 cm.

Materiale: Argilla compatta di colore arancione. Inclusi calcarei a granulometria media, spesso visibili anche in superficie. Tracce di ingobbio beige sulla superficie.. 

Descrizione: Bollo rettangolare consunto nell’estremità superiore. Impressione praticata perpendicolarmente alla lunghezza dell’ansa: ̔Ιεροκλ(εῦς) (Hierokleus), con lettere per buona parte abrase. Signum costituito da stella a 8 punte. Ansa a sezione circolare. 

Confronti: Finkielsztejn, Chronologie détaillée, pp. 150-151, IV.5.5, e pp. 160-161; per il signum a stella a 8 punte: Empereur, Timbres amphoriques, p. 226, nr. 79.

Ansa d’anfora di klitia

AR 3

Numero 
Inventario

AR 3
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SCHEDA TECNICA

Luogo di rinvenimento:

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ambiente 18

Misure: 7,4x5,0x2,2 cm; diametro ansa: 4,5 cm. Dimensioni del timbro: 3,8x1,0 cm.

Materiale: Argilla compatta di colore rossastro. Ingobbio beige sulla superficie. Inclusi di quarzo a granulometria fine, abbondanti inclusi calcarei a granulometria media, nu- merosa mica dorata fine, vacuoli di dimensioni medio-piccole..

Descrizione:  matrice in ottime condizioni. Impressione praticata perpendico- larmente alla lunghezza dell’ansa; ben visibile la scritta del nome del vasaio, Κλίτια (Klitia), seguito da una clava; poi N sovrapposto ad A. Ansa a doppio bastoncello.

Confronti: Marchand - Marangou, Conteneurs importés, p. 244.

Orlo e ansa d’anfora
con testa radiata

AR 181

Numero 
Inventario

AR 181
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SCHEDA TECNICA

Luogo di rinvenimento:

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-

Misure: 6,9x5,8x5,4 cm; diametro ansa: 3,8 cm. Diametro del timbro:3,3 cm.

Materiale: Trgilla compatta di colore rosato con superficie beige. Frequenti inclusi calcarei di granulometria media e abbondanti inclusi neri a granulometria fine.

Descrizione:  Si osservano tracce di una doppia impressione nel margine su- periore del bollo: ἐπὶ Κλενοστράτου ̔Υακινθίου (epi Klenostratou Hyakinthiou): Κλενόστρατος (Klenostratos) è l’eponimo Rodio assegnato al 126 a.C.; al centro signum di ‘testa radiata’. Lettura dall’interno. Ansa a sezione circolare..

Confronti: Grace, The Eponyms Named, nr. 111; Finkielsztejn, Chronologie detail- lée, p. 137, IV.3.1.

AR 143
Ansa d’anfora
di Hellanikos con rosa

AR 143

Numero 
Inventario

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SCHEDA TECNICA

Luogo di rinvenimento:

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-

Misure: 10,6x 6,3x5,8 cm; diametro ansa: 4,1 cm. Diametro del timbro: 3,2 cm.

Materiale: argilla compatta di colore rosato con superficie beige. Abbondanti inclusi calcarei a granulometria media.

Descrizione:  IImpressione ben visibile: ἐπὶ Μυτίωνος Βαδρομίου (epi Mytionos Ba- dromiou), con l’eponimo rodio ben noto: Μυτίων (Mytion) è assegnato alla fine del III sec. a.C., sebbene non tutti gli studiosi concordino fra loro (222-217 a.C. per alcuni, 208 a.C. per altri). Doppia cornice, rosa leggermente sovraimpres- sa riconducibile ai tipi del fabbricante Hellanikos. Lettura dall’interno. Ansa a sezione ovoidale.

Confronti: Finkielsztejn, Chronologie détaillée, p. 102, II.9.4; pp. 112, 191.

Ansa d’anfora
di marsia

AR 59

Numero 
Inventario

AR 59
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SCHEDA TECNICA

Luogo di rinvenimento:

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-

Misure: 10,0x5,9x5,2 cm; diametro ansa: 4,0 cm. Dimensioni del timbro: 3,5x1,7 cm.

Materiale: argilla compatta di colore rossastro con superficie beige. Abbondanti inclusi calcarei e frequenti inclusi rossi a granulometria media.

Descrizione:  impressione su due righe: Μαρσύα | Δαλίου (Marsya | Daliou). Ansa a sezione ovoidale.

Confronti: Candarkes Senol, Stamped Amphora Handles, p. 403, nr. 11 (Fig. 11.16); Candarkes Senol, Hellenistic Stamped Amphora Handles, p. 229, nr. 52 (Fig. 52).

Approfondimento generale

Sono 263 i manici d’anfora ritrovati durante lo scavo dell’Istituto ad Arsinoe, oggetto di un recente studio sistematico da parte di Rizzo-Manfredi, da cui sono ripresi i dati di questa scheda. Due di essi (AR 2 e AR 3) hanno indicazioni della provenienza precisa dall’Ambiente 18, una cisterna ellittica nell’area D a sud (cfr. Rizzo-Manfredi, p. 10). Moltissimi, invece, sono stati ritrovati in cumuli, ma è possibile che possano costituire un unico deposito.

Fra essi, gli altri tre manici qui descritti, che presentano stampigli di un certo interesse per ricavare informazioni circa il luogo d’origine delle anfore a cui appartenevano e il loro contenuto, gettando così luce sui prodotti di importazione che affluivano ad Arsinoe.

Sono un totale di oltre 2000 esemplari le iscrizioni su anfora provenienti da Arsinoe, conservati anche in altre istituzioni italiane ed europee. Di quelle conservate a Firenze la maggior parte proviene da Rodi (88%), una quantità inferiore dall’Italia (7, 98%) e percentuali minori da Cnido, Cos e dalla Panfilia (tra l’1% e il 2% ciascuno). I dati sono in linea con le percentuali rilevate nelle altre collezioni.

Da Rodi era importato vino addizionato con acqua di mare, che aveva un certo successo tra i Greci d’Egitto in epoca tolemaica, da Brindisi anfore olearie. Dall’Italia i prodotti arrivavano in Egitto passando per Delo, attraverso  negotiatores (mercanti specializzati).

I timbri, tutti databili al III-I sec. a.C., potevano essere apposti su entrambe le anse di un contenitore di vino. Da una parte si indicava il nome del vasaio, come per es. AR 2 ῾Ιεροκλ(εῦϲ) e AR 59 Μαρϲύα / Δαλίου entrambi da Rodi, mentre AR 3 Κλίτια fa parte del gruppo di anfore Cosie con anse bifide, ed eventualmente il mese di fabbricazione. Dall’altra parte era stampigliato il nome dell’arconte eponimo, preceduto dalla preposizione ἐπί, e talvolta seguito dal nome del mese, come per es. AR 143, Ἐπὶ Μυτίωνοϲ Βαδρομίου, da Rodi, con l’eponimo ben noto Μυτίων assegnato alla fine del III sec. a.C. (222/217 oppure 208, a seconda degli studiosi), e AR 181, Ἐπὶ Κλενοϲτράτου ῾Υακινθίου, da Rodi, con l’eponimo Κλενόϲτρατοϲ assegnato al 126 a.C.

In un paio di casi oltre al testo è presente anche una figura, inserita all’interno di un cerchio: in AR 143 una rosa, in AR 181 una testa da cui partono dei raggi, entrambi simboli di Rodi.

manici d'anfora online.jpg

BIBLIOGRAFIA

Catalogo generale e studio dettagliato: M. Manfredi, F.L. Rizzo, L’instrumentum inscriptum da Crocodilopolis-Arsinoe dell’Istituto Papirologico “G. Vitelli” di Firenze (anfore, opus doliare), Firenze, 2023;

Repertori per confronti: A. Dumont, Inscriptions céramiques de Grèce. Archives des Missions Scientifiques et Littéraires, Paris, 1871;

M.P. Nilsson, Timbres Amphoriques de Lindos, publiés avec étude sur les timbres amphoriques rhodies, 1909;

E.M. Pridik, Inventario dei bolli su anse e colli di anfore e su tegole della collezione dell’Hermitage, 1917; Hiller von Gaertringer, Rhodos, RE, Suppl. V, 1931;

E. Breccia, Le Musée Gréco-Romain, 1925-1931, Bergamo 1932; V. Grace, The Eponyms Named on Rhodian Amphora Stamps, in Hesperia 22 (1953), pp. 116-128;

E. Breccia, Le Musée Gréco-Romain, 1931- 1932, Bergamo 1933 (rist. 1978).

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