Elemento di conduttura
AR 1465
Numero
Inventario
![cat 03 AR 1465 tubone IPV.jpg](https://static.wixstatic.com/media/24fa40_462376adb9ac442da06abecbbec7dc96~mv2.jpg/v1/fill/w_343,h_281,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/cat%2003%20AR%201465%20tubone%20IPV.jpg)
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![Arsinoe scavo p. 1 M. 1 CONDUTTURA.jpg](https://static.wixstatic.com/media/24fa40_015e84f0bb7e4a63b87904d23c04c0a4~mv2.jpg/v1/crop/x_4,y_0,w_1502,h_2007/fill/w_372,h_499,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/Arsinoe%20scavo%20p_%201%20M_%201%20CONDUTTURA.jpg)
SCHEDA TECNICA
Luogo di rinvenimento:
![mappa 1 copia._ottimizzata web.png](https://static.wixstatic.com/media/24fa40_b567d2433ae64f57a4512cecd380531a~mv2.png/v1/crop/x_0,y_19,w_4383,h_2417/fill/w_465,h_257,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/mappa%201%20copia__ottimizzata%20web.png)
Sconosciuto
Misure: altezza cm 36,4; diametro esterno 29,4-27; diametro interno 20,6-22,5.
Materiale: terracotta.
Descrizione:
Corpo troncoconico con pareti convesse, ricomposto e integrato. Elemento di una conduttura idrica ritrovata in situ, che faceva parte di una rete articolata (cfr. Ballet, Kellia; Romaniuk, Terracotta Pipelines at Maloutena).
Rispetto a infrastrutture analoghe di epoca tolemaica ritrovate a Philoteris, sempre nell’Arsinoite, il nostro reperto presenta dimensioni minori in altezza; poiché questi prodotti (così come anche, ad esempio, i mattoni) erano piuttosto standardizzati, la differenza di dimensioni di questo esemplare suggerisce una diversa cronologia per la nostra conduttura, da assegnarsi quindi all’epoca romana (vd. Kopp - Römer, The Water Conduit from Canal I).
Si tratta di elemento di una conduttura idrica ritrovata in situ, che faceva parte di una rete articolata. Durante gli scavi sono venute alla luce a più riprese parti di condutture, documentate in un caso anche da una fotografia, che portavano l’acqua a diversi edifici.
Confrontato con strutture analoghe di epoca tolemaica, ritrovate a Philoteris, sempre nell’Arsinoite, il nostro reperto presenta dimensioni maggiori per l’altezza; poiché questi prodotti (così come anche, ad esempio, i mattoni) erano piuttosto standardizzati, la differenza di dimensioni suggerisce una diversa cronologia per la nostra conduttura, da assegnarsi quindi all’epoca romana.
Collegate al sistema di canali, dighe e chiuse per l’irrigazione esistevano tubature per portare l’acqua negli edifici urbani, come per esempio bagni e fontane.
Approfondimento Papirologico
Abbastanza rare sono, nei papiri, le testimonianze di lavori a tubature in ambito urbano, ma abbiamo un riferimento proprio alla rete di Arsinoe in un documento del 113 d.C.: SB XXVI 16652, un conto per lavori al sistema idrico della metropoli conservato alla British Library. Fra le varie voci di spesa figura anche la fornitura di acqua per una rivendita di birra (r. 51 ζυτοπωλείου Ϲαραπείου), non a caso situata accanto a delle terme, entrambi luoghi in cui l’approvvigionamento idrico è essenziale.
Nelle zone di campagna, la canalizzazione dell’acqua era un elemento imprescindibile dell’organizzazione economica e sociale. Ben nota, grazie ai papiri, è l’importanza di lavori per la pulizia dei canali e per il consolidamento delle dighe. Proprio per svolgere questi lavori irrinunciabili era prevista una corvée della durata di 5 giorni all’anno, a cui erano sottoposti tutti gli abitanti dell’Egitto. Si conoscono moltissime ricevute rilasciate a chi ha espletato l’incarico, con l’indicazione dei giorni esatti, del luogo di lavoro e delle generalità di chi ha prestato servizio; certificati di penthemeros editi recentemente sono PSI XVII 1694 (127 d.C.) e 1695 (128-135 d.C.) da Theadelphia.
Il primo papiro, pubblicato nel 1788 dal paleografo danese Niels Schow, è proprio un registro dei lavori alle dighe di Tebtynis nel 192/3 d.C. D. L’edizione di questo rotolo, chiamato “Charta Borgiana” dal nome del suo proprietario (il Cardinal Stefano Borgia) e oggi noto con la sigla SB I 5124, è considerata l’inizio della papirologia, intesa come disciplina moderna.
In generale numerosi sono i documenti amministrativi legati all’annuale piena del Nilo e alla sua gestione da parte dei funzionari incaricati, in collaborazione con i proprietari delle terre: per esempio una categoria ben precisa è quella delle dichiarazioni di terra ἄβροχος, “abrochos”, cioè “non inondata”: si tratta di documenti che segnalavano il mancato arrivo dell’acqua nei terreni ed erano il primo passo per ottenere l’esenzione di tasse sul raccolto, che non avrebbe potuto ovviamente essere effettuato. Un documento di questo tipo è PSI Congr. XVII 25 del 194 /5 d.C. in cui il proprietario, Sarapion alias Apollonianus, segnala dettagliatamente le misure degli appezzamenti di terreno che non hanno ricevuto acqua oppure sono stati irrigati artificialmente.
BIBLIOGRAFIA
Sulla gestione dell’acqua in Egitto: I. Hairy, Du Nil à Alexandrie, histoires d’eaux, Alexandrie 2011; sui luoghi di produzione di birra: L. Bigi - N. Dogaer, The End of the Egyptian Beer Industry? Archaeological and Papyrological Perspectives on Beer Production in the Roman Fayum, Aegyptus 99 (2019), pp. 107-132;
Sui certificati di penthemeros: D. Bonneau, Le régime administratif de l’eau du Nil dans l'’Égypte grecque, romaine et byzantine, Leiden 1993, pp. 121-174;
Sulla terra non inondata: W. Habermann, Aspekte des Bewässerungswesens im kaiserzeitlichen Ägypten. I: Die “Erklärungen für nicht überflutetes Land” (Abrochia-Deklarationen), in K. Ruffing - B. Tenger (edd.), Miscellanea oeconomica, St. Katharinen 1997, pp. 213-283.